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Quanto spumante italiano si è bevuto all’estero durante le feste?

I dati di Istat e Coldiretti.

Con le feste che stanno per concludersi, lo spumante italiano segna un ulteriore record. Per la fine dall’anno, sono state consumate all’estero 230 milioni di bottiglie di bollicine made in Italy. A dirlo è la Coldiretti sulla base dei dati elaborati dall’Istat per quanto riguarda l’export nei primi nove mesi del 2016.

Il mondo degli sparkling italiani, con le sue 153 Doc, 18 Docg e 17 Igt, continua a riscuotere successi, soprattutto tra i consumatori stranieri. Per le sole festività del 2016, che ci hanno traghettato verso il nuovo anno, c’è stato un incremento dell’export pari a 21 punti percentuali, e questo vuol dire che 3 bottiglie su 4 consumate all’estero erano spumante italiano.
I mercati, nei quali c’è stata la maggior richiesta di bollicine del Belpaese, e che si confermano come punti di riferimento per i produttori italiani, sono stati quello inglese e americano. Nonostante la Brexit, i sudditi di sua Maestà continuano a puntare forte sulle produzioni di casa nostra, con un aumento delle esportazioni del 30%, mentre i consumatori a stelle e strisce hanno fatto schizzare le vendite di bollicine italiane ad un +22%. La Germania chiude il podio di questa classifica.
L’aspetto più significato, sottolinea la Coldiretti, è come anche nella patria dello champagne, lo spumante tricolore stia riscuotendo un consenso sempre più ampio. In Francia infatti le bottiglie esportate hanno subito un’impennata pari al 72%. Le denominazioni, che al momento non sembrano avere un limite al loro successo, sono Asti, Franciacorta e soprattutto Prosecco.

Accanto a questo incredibile trionfo delle bollicine italiane, va evidenziato, come rovescio della medaglia, un significativo aumento delle contraffazioni, a partire dai marcati europei. Si assiste alla vendita di bottiglie di Kressecco e di Meer-Secco, prodotti in Germania, e che si richiamano palesemente al nostro Prosecco, e che vengono commercializzati alla spina nei pub inglesi.

FONTE: vignaecantina.it